Che dire di questa odissea di mozziconi e vie dibattute,
di parole a diaframma senza paura della punteggiatura,
muri a caduta libera all'avanzata di notti rubate alla forza lavoro,
agli introiti fiscali,
lontananze lagunari di isole fenici,
notte elettrica a ridosso
del panorama scheletrico del mondo.
Ticket autostradali verso l'infelicità,
risvegli a bocca amara impastata di corpi a mille involucri,
cronometri tarati su corde di chitarre smisurate, versi per bonifiche dei cuori,
messi a nudo di sbronze sentimentali,
appuntamenti a date da rimandati.
Mentre l'eurostar avanza, il retroterra sprofonda negli ingorhi autostradali,
gli autogrill sono san valentino tutto l'anno,
ogni istante un abisso dimenticato.
Alla centrifuga a mescolarsi,
la Tv che sbanda sui telegiornali, le veline che corrono sui fianchi,
dannate ninfe a gasolio, ad Iperuranio.
Scorticate anche i bambini sul prato,
le nuvolette dei fumetti sono intossicate,
le nuvolette dei fumetti sono intossicate,
si vendono icone a scadenza variabile
versate al contrabbando di violette innocenti
abbiamo visto disintegrare i passaggi in via degli amanti.
E poi migrano le anime
nelle intercapedini accese
dai notturni,
sull'asfalto ancora caldo
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