ALL'URLO
I
Qui
prima d'oggi
eravamo
nei cuori
dove vivo
prima d'oggi
eravamo
nei cuori
dove vivo
si ascolta il passaggio.
Albori di notti stagnanti,
affonda nei vicoli neri
la luce dell'immaginazione irradia nuove comete
( la tigre divampante fiamma nella foresta della notte),
la dinamo stellata del macchinario notturno
brucia le teste angeliche degli antichi cieli,
lascia che il ciclope dall'oscurità
tragga la prima visione.
Nelle umide vie
la cenere dei poeti,
sui corpi nudi al vento
si apre il battito della strada,
una cascata di oscurità tira fino alle somme del cielo
un migrare di forme
barlumi nottetempo riemersi
corrono affari tra scimmie,
la vendita ambulante dei destini all'urlo dei mercanti
sui tetti camminano i fati.
Come un carnefice caduto dal sogno
la vittima invoca il perdono
di chi è svanito in campi di rose all'alba,
di chi ha vagato miglia di ferrovie
all'ombra del taciturno infranto
perdendosi,
di chi è crollato in pianti a dirotto di becchini messi a nudo,
teschi, prede vulcaniche,
sotterranei di metropoli urlanti,
ricomparse senza copione,
una ressa di volti a sparire.
Corpi in fiamme
i carrettieri dell'Assoluta realtà
traghettano alla città fantasma
la solitudine dei reami dorati
corpi fatti pietra,
il deserto chiama l'anima alla sete.
collassa le briglie dei verdoni
l'occhio del potere
gli amanti legati al vecchio tronco
gli orologi scagliati in eternità di lancette
apri un varco
la veglia è un terremoto.
la veglia è un terremoto.
Trascinati con occhi di gemma,
di abissino,
ora che hai visto con occhio raddoppiato
le volte che il nero affonda
nella vescica della notte,
la pelle scavata
di questa carne al macello,
dei fuorilegge che bazzicano i bassifondi,
dilaniate le bolgie,
accese braci di cadavere
affogare nei marosi riarsi
i mille nomi di questo inganno,
i mille ignoti di questo canto.
II
La visione di ciò che ho visto
affonda
il fiume tace
angelici nudi
vuoti bardo
collane d'avorio,
nei cortili di sempreverde
cimiteri nascenti,
voci per coro
bocche da sfamare
a fuoco avanza
la danza delle ore
la pallida idea
che nessuno possiede
* liberamente ispirata a Howl di A. Ginsberg *
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