D'AGOSTO
eccoci qui,
il punto di approdo,
di tanto peregrinare...
Quest'estate, venendo a porsi urgenza di evaporare la calura d'agosto che sebbene spanda petali in ogni dove e pur sempre la stessa canicola che risveglia ceneri nei colossei,dopo una mattinata spesa tra i roventi sassi di una spiaggia da bollino blu, seguita da un degno pranzo all'osteria del mare, ci ritrovammo a cercar conforto in una pinetina di d'annunziana memoria, circondata da vigneti e pensosi uliveti, sporta da una collina di un belvedere aperto sulla costa ghermita di trabocchi sul mare.
Il tempo è tiranno, è questo, non è un caso.
La luce accenna e declina,
e sono gli attimi di passaggio, rari e preziosi.
e sono gli attimi di passaggio, rari e preziosi.
Passeggiando, erano forse le tre e mezza del pomeriggio, lungo i lucertolati sentieri, e le sgargianti farfalle a impreziosire il verde di questa bolgia miracolata, nella pace, solo pochi erano i fortunati avventori intenti a godersi la quiete di questo luogo quasi segreto, e mossi ancora,
sembrava come di essere finalmente giunti, chissà da quale memoria richiamati, da quale dimentincanza liberi, lontani dai quotidiani affanni,
qui,
sembrava come di essere finalmente giunti, chissà da quale memoria richiamati, da quale dimentincanza liberi, lontani dai quotidiani affanni,
qui,
con la vista brillante sul mare e il verde dell'ombra degli alberi.
Sembra un interessante incipit di un romanzo...
RispondiEliminaAndrea