sabato 17 ottobre 2009

D'AGOSTO 





                       
                                     eccoci qui,       
                                                        il punto di approdo,
                                                                                      di tanto peregrinare...

Quest'estate, venendo a porsi urgenza di evaporare la calura d'agosto che sebbene spanda petali in ogni dove e pur sempre la stessa canicola che risveglia ceneri nei colossei,dopo una mattinata spesa tra i roventi sassi di una spiaggia da bollino blu, seguita da un degno pranzo all'osteria del mare, ci ritrovammo a cercar conforto in una pinetina di d'annunziana memoria, circondata da vigneti e pensosi uliveti, sporta da una collina di un belvedere aperto sulla costa ghermita di trabocchi sul mare.


Il tempo è tiranno, è questo, non è un caso.
La luce accenna e declina,
e sono gli attimi di passaggio, rari e preziosi.
Passeggiando, erano forse le tre e mezza del pomeriggio, lungo i lucertolati sentieri, e le sgargianti farfalle a impreziosire il verde di questa bolgia miracolata, nella pace, solo pochi erano i fortunati avventori intenti a godersi la quiete di questo luogo quasi segreto, e mossi ancora,
sembrava come di essere finalmente giunti, chissà da quale memoria richiamati, da quale dimentincanza liberi, lontani dai quotidiani affanni,
qui, 
con la vista brillante sul mare e il verde dell'ombra degli alberi. 


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